Come nascono le Olive Ascolane

Tradizioni

Nel cuore delle colline marchigiane, Domenico Fratoni ci guida alla scoperta delle Olive Ascolane, simbolo gastronomico di Ascoli Piceno, con passione, Domenico racconta come la selezione delle olive tenere ascolane, dalla polpa generosa e dal sapore delicato, sia il primo passo fondamentale per ottenere un prodotto d’eccellenza.​

Il processo prosegue con la preparazione del ripieno, un equilibrio perfetto di carni scelte e aromi locali, che conferisce alle olive il loro gusto inconfondibile. Ogni oliva viene poi sapientemente farcita, impanata e fritta fino a raggiungere una doratura croccante, risultato di una tecnica tramandata da generazioni.​

Attraverso le parole di Domenico, emerge non solo la ricetta, ma l’anima di una comunità che ha fatto delle Olive Ascolane un emblema di convivialità e tradizione, mantenendo viva una storia che continua a deliziare palati in tutto il mondo.

Sapevi che?

Le origini antiche

La coltivazione dell'olivo nel territorio Piceno risale addirittura ai Fenici e ai Greci. Già in epoca romana, le olive picene erano apprezzate per la loro qualità.

La leggenda della farcitura

Si narra che la ricetta delle olive ripiene sia nata nel XIX secolo, quando i cuochi delle famiglie nobili ascolane ebbero l'idea di riempire le olive con la carne avanzata dai banchetti.

Le varietà di oliva

L'oliva utilizzata per la preparazione delle olive ascolane è la "Ascolana Tenera", una varietà autoctona particolarmente adatta alla farcitura.

Il riconoscimento DOP

Nel 2005, le olive ascolane del Piceno hanno ottenuto il riconoscimento DOP (Denominazione di Origine Protetta), a garanzia della loro qualità e provenienza.

La preparazione artigianale

La preparazione delle olive ascolane è un'arte che si tramanda di generazione in generazione. La farcitura, la panatura e la frittura richiedono maestria e attenzione ai dettagli.

Un simbolo del territorio

Le olive ascolane sono un simbolo della città di Ascoli Piceno e del territorio circostante. Sono presenti in tutte le occasioni di festa e rappresentano un'eccellenza della gastronomia locale.

Una curiosità aggiuntiva

Il generale Giuseppe Garibaldi, rimase colpito da questa prelibatezza e tentò di coltivare le piantine di ulivo ascolano nella sua isola di Caprera.